Norma

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Melodramma in due atti
Libretto di Felice Romani
In italiano con sopratitoli in tedesco e inglese
Introduzione all'opera 30 minuti prima dell'apertura del sipario

 

Trama

L'azione si svolge nelle Gallie, all'epoca della dominazione romana. Nell'antefatto la protagonista Norma, sacerdotessa figlia del capo dei druidi Oroveso, è stata l'amante segreta del proconsole romano Pollione, il "nemico", dal quale ha avuto due figli, custoditi dalla fedele Clotilde all'insaputa di tutti.

 

Atto I

«Casta Diva, che inargenti

Queste sacre antiche piante,

A noi volgi il bel sembiante,

Senza nube e senza vel»

(Norma, preghiera, Atto I)

I Galli sono riuniti nella foresta sacra al dio Irminsul e, capeggiati da Oroveso, inneggiano alla liberazione dal giogo romano.

Intanto Pollione, inoltratosi anch'egli nel sacro bosco, confida all'amico Flavio di essersi innamorato di una giovane novizia del tempio d'Irminsul, Adalgisa, e di voler lasciare Norma. Questa intanto interviene all'assembramento dei Galli spiegando che gli dèi le hanno rivelato che Roma dovrà cadere, ma non in quel momento e non per loro mano. Con una preghiera alla luna riesce a placare gli animi.

Adalgisa chiede un colloquio a Norma per aprirle il proprio animo e confessarle di aver mancato al voto di castità, senza però rivelare il nome dell'uomo amato. Norma, che riconosce nella novizia i propri sentimenti e il proprio peccato, la scioglie dai voti. Quindi le chiede chi sia l'innamorato e Adalgisa indica Pollione, che sta sopraggiungendo proprio in quel momento. Furiosa, Norma rivela tutto ad Adalgisa, che sdegnata respinge Pollione.

 

Atto II

Nella sua abitazione, Norma, sconvolta dalla rivelazione, medita inizialmente di vendicarsi uccidendo i due figli che ha avuto da Pollione, ma poi cede al sentimento materno. Decisa a suicidarsi, fa chiamare Adalgisa e la prega di adottare i bambini e di portarli a Roma, dopo essersi sposata con Pollione. Ma Adalgisa rifiuta e promette anzi a Norma di convincere Pollione a tornare da lei, dissuadendola dal suicidio. Quando la grande sacerdotessa però apprende che il tentativo di Adalgisa non ha sortito l'effetto sperato, ella, che si era sempre opposta alla volontà di rivolta del suo popolo, chiama i Galli a raccolta e proclama guerra ai Romani. Oroveso le chiede allora di indicare la vittima sacrificale da immolare al dio, quando giunge notizia che un romano è penetrato nel recinto delle sacerdotesse: è Pollione, venuto a rapire Adalgisa. Norma sta per colpirlo con un pugnale, ma poi si ferma, invita tutti a uscire col pretesto di interrogarlo e, rimasta sola con Pollione, gli offre la vita purché egli abbandoni Adalgisa. L'uomo rifiuta e Norma chiama i suoi a raccolta; ha deciso quale sarà la vittima sacrificale: una sacerdotessa che ha infranto i sacri voti e tradito la patria. Sta per pronunciare il nome di Adalgisa, quando si rende conto che la colpa di Adalgisa è la sua e, nello sbigottimento generale, pronuncia il proprio nome. Commosso, Pollione comprende la grandezza di Norma e decide di morire con lei. In segreto, Norma confida a Oroveso di essere madre e lo supplica di prendersi cura dei bambini, affinché possano salvarsi insieme a Clotilde. Quindi sale sul rogo con l'uomo amato.

Programma e cast

Direttore: Francesco Lanzillotta
Regia: Vasily Barkhatov
Scena: Zinovy Margolin
Costumi: Olga Shaishmelashvili
Luci: Alexander Sivaev
Design Azione dal Vivo: Ran Arthur Braun
Drammaturgia: Kai Weßler

 

Norma: Asmik Grigorian

Adalgisa: Aigul Akhmetshina

Pollione: Freddie De Tommaso

Oroveso: Tareq Nazmi

Clotilde: Victoria Leshkevich

Flavio: Gustavo Quaresma


Una co-produzione con l'Opera di Stato di Berlino